top of page
Edoardo Penoncini
Il viandante si riconosce dopo / che è passato, sparendo nel nebbione (Boris Pasternak)
Mattutino
Leggo la mia città nel grigioazzurro
grigioazzurro di nebbia nelle strade
strade vuote che ritagliano il cotto
cotto di palazzi tra sparsi marmi
marmi che urlano biancori di luce
luce polimorfa alla prospettiva
prospettiva delle medaglie d’oro
d’oro è il profilo che esce dal torrione
torrione che sorveglia la campagna
campagna quiescente tra i vuoti fossi
fossi che chiudono i campi riflessi
riflessi siamo all’apparir del giorno
giorno che squarcia il cielo sulla città.

Ipocondriaci di verità
(Il Senato approva)
Lasciate il mio corpo inviolato che
cenere ritorni eterno alla terra
e la voce di alcun giureconsulto
abbia ragione a vendere o vendersi
al triplicante che a turno raddoppia
come mercante o profeta nel tempio
quando non avrò più nuove parole
più di quante abbia mai potuto avere
non negatemi scelta e libertà
per dire chi sono e dove andare
non indicatemi il cammino voi
è ancora tempo buono a Samaria
il mio buio non sarà eutanasia.
Partenza
La libertà della mia morte, datemi,
lasciatemi andare in fuga da Dio,
ai suoi acri profeti non consegnatemi,
concedetemi a quel poco di vento,
alla brezza incerta della mia valle:
non ergetevi a censori o custodi
del viaggio in libertà senza agonia.
bottom of page