Edoardo Penoncini
Il viandante si riconosce dopo / che è passato, sparendo nel nebbione (Boris Pasternak)
Astorga-Villafranca del Bierzo
Un bel cielo azzurro, dopo una notte calda, ci dice che anche oggi il caldo non ci abbandonerà. È presto quando prendiamo la strada, ma il sentiero è già frequentato dai pellegrini a piedi. Il sentiero è agevole in leggera salita. Sono piccoli centri quelli che attraversiamo, ma sempre con una magia nascosta, sia quella dei nomi, degli ambienti o del semplice fatto di essere una tappa di avvicinamento a Santiago. Così subito dopo Astorga troviamo Murias de Rechivaldo, il sentiero mostra le piaghe di una terra rossa e cespugli qui e là; poi El Ganso, Rabanal del Camino, ma intanto la pendenza si fa a tratti più decisa.
La pausa a Rabanal è d'obbligo, siamo abbondantemente sopra i 1000 mt sopra il livello del mare. Qualche zucchero e un po' di carboidrati non ci faranno male. La chiesetta ha un campanile a vela e l'interno è semplice, raccolta, con i suoi resti romanici e l'immancabile immagine dell'apostolo Giacomo. Nel codice che mi aveva ispirato il Cammino Rabanal era il termine di una tappa, non ricordo quale - avrò modo di accertarlo al ritorno - ora qui resta poco, ma la suggestione del piccolo paese e le sue case.
Ci rimettiamo in sella, ci aspetta la dura salita, la strada s'impenna; in 7-8 chilometri passiamo dai 1150 mt di Rabanal ai 1505 della Cruz de Hierro. Pedaliamo sulla strada asfaltata, si fa fatica, bisogna spingere sui pedali ... come al solito Massimo s'invola. Poco prima di Foncebadon un torpedone mi supera, lo raggiungo poco minuti dopo. Si è fermato e i suoi viaggiatori sono scesi, sono turisti alla scoperta del Cammino in pullman, mentre arranco sui pedali mi applaudono, mi incoraggiano, sembra una scena da tappa di montagna al giro d'Italia. Ho appena la forza di sollevare una mano per salutarli, poi la strada svolta, ma ormai la Cruz è vicina. Infatti, pochi minuti e la strada si apre nel vasto spazio intorno, davanti la collinetta di pietre portate dai pellegrini e sopra la Croce. Una pausa ci vuole, siamo a 1505 mt, ma non c'è vento, non è freddo. A titolo precauzionale mi metto il windstopper, tanto c'è la discesa da affrontare.
Prendiamo a scendere, ma dopo un po' la strada è nuovamente in salita, per fortuna dura poco. Si scende a picco fino a Molinaseca, pendenze molto forti e tornanti. Provo a lasciar andare la bicicletta, tocco i 70 km orari, mi spavento e rallento, preferisco non lasciar andare il contachilometri oltre i 50. La velocità non mi dà nessuna ebbrezza, anzi. Comunque la suggestione che offre la vista della strada sotto con un attorcigliarsi e perdersi dietro le montagne è suggestivo.
A Molinaseca si arriva in picchiata, ma il ponte romanico sul rio Meruelo esige una tappa; sulla riva c'è già chi mette i piedi a bagno.
Riprendiamo per Ponferrada, dove abbiamo fissato la pausa pranzo e una veloce visita al castello dei Templari (non si può non accontentare Massimo!
Partiamo da Ponferrada intorno alle 16, fa ancora caldo, la nostra meta è Villafranca del Bierzo, ma ci permettiamo una breve deviazione per Carracedo dove possiamo ammirare, solo dall’esterno, il massiccio complesso monastico cistercense. Proseguiamo, la strada è un continuo saliscendi senza particolari strappi e arriviamo poco dopo le 19 a Villafranca.
La chiesa di San Giacomo compare nella sua struttura compatta ad una sola navata; bellissima sul lato sinistra la cosiddetta “Puerta del Perdon”. A Villafranca passiamo la notte nel campeggio, dove conosciamo un altro pellegrino ciclista, viene da Bolzano. Parliamo un po’ della tappa del giorno successivo, ci sarà da salire fino ai 1300 di O Cebreiro, Villafranca è a poco più di 500.
1 Casa de Botines 2-6 Cattedrale S. Maria la Regia 7-12 Basilica di San Isidoro 13-14 Mura romane 15-19 Mon. di San Marco (ora albergo) 20 Dopo il pranzo 21 Astorga: Casa Concistoriale 22 Palazzo episcopale 23-28 Cattedrale 29-33 Museo archeologico


























