Edoardo Penoncini
Il viandante si riconosce dopo / che è passato, sparendo nel nebbione (Boris Pasternak)
Radici
fra trame di desideri
forse non sai chi sei
o dove stanno le tue radici,
ti capisco siamo tutti
un po’ sradicati
a me piace raccontare
da dove vengo
dall’umile campagna,
dove solo svetta il campanile
e ognuno ha il suo segnale
Invecchiare
sogno di un 16 dicembre
è una semplice circostanza il volo
di pensieri colorati su un piccolo
diario
il tuo orgoglioso frammento
per fermare l’impossibile invecchia-
mento
e tu lascia passare le notti
lascia imbiancare i capelli
che morte
mi veda specchiato nei tuoi colori
Un uomo mite
so che stava nella tenebra
lo dicevano un povero di spirito
un impermeabile e un bicchiere di troppo
lo sorprendeva un saluto o un invito
al passeggio lungo il viale
gonfiava il petto per tutto il cammino
non aveva parole forse ascoltava
sembrava felice di così poco calore
chiudeva i suoi occhi vicino a un lampione
gli bastava l’eco della nostra presenza
sembrava vendersi a un certo punto
come se barattasse la salvezza eterna
con l’incompiutezza dei suoi gesti
verso la luna copiata tra i rami
La vecchia
ripensando al capolavoro di Giorgione
col tempo sai come si diventa
un po’ pergamenati, ingessati
nelle nostre parole squillanti
si perde il sapore delle corse
stando seduti, imbottiti di fiacca
speranza, ascoltando le nuove
che ci portano lontano tra le nuvole
dove tra gl’incubi dormono i ciottoli