Edoardo Penoncini
Il viandante si riconosce dopo / che è passato, sparendo nel nebbione (Boris Pasternak)
Burgos-Carrion der los Condes
Dopo una frazione breve, ci attende una giornata molto impegnativa. Partiamo presto, non sappiamo di preciso cosa incontreremo, ci aspetta la meseta; di tutto quello che abbiamo letto ne abbiamo ricavato che la tappa va presa con le molle. Le planimetrie sono poco attendibili. Sembrerebbero facili saliscendi, forse lo sono, ma non con il sole a picco che ci cuocerà anche i polpacci.
Usciamo da Burgos percorrendo buona parte dell'anello verde; il percorso è agevole e procediamo spediti. Lasciamo alle spalle alcuni piccoli paesi, poi inizia il tratto delle mesetas, il paesaggio si fa brullo e compaiono ai bordi del sentiero alti cardi con le loro infiorescenze amaranto, la linea dell'orizzonte incomincia a perdersi, mentre il sole sale sempre più in alto. Facciamo una prima sosta ad Hontanas, riempiamo le borracce e ripartiamo. Stesso paesaggio, la prossima meta è l'Ospital di San Anton, semidiroccato, dove troviamo una signora di Venezia per l'ospitalità al pellegrino e, purtroppo, anche un molesto gruppo di turisti giunti con un torpedone. Il complesso doveva avere una certa imponenza, ora è rimasto poco ma resta ricco di fascino, qui in mezzo alla meseta.
Da San Anton seguiamo la N-120 fino a Castrojeriz, dove arriviamo intorno alle 11.20. Stiamo andando verso le ore più calde della giornata. Uno spuntino leggero (abbiamo imparato a mangiare leggero, poco e spesso) e un breve riposo, scorta di liquidi e poi via verso la parte più dura della giornata. Forse è un errore, ma affrontiamo questa parte della meseta con una salita fino a 900 mt nel momento più infuocato della giornata. Non ci aspettiamo nulla, ognuno di noi è solo sul sentiero polveroso, con una montagna che sembra replicarsi sempre uguale dopo ogni tornante; ho pure, qui, l'unico incidente meccanico del mio cammino verso Santiago, mi va già la catena - una cosa ridicola in altri frangenti, non qui dove mi bruciano i polpacci, dove il sole sembra aver puntato tutti i suoi raggi sulle mie gambe. Riprendo a salire e a bere. Finalmente raggiungiamo l'Alto de Mostelares. La spianata, arida, brulla, spazi immensi alla vista in tutte le direzioni, c'è persino una panca per sedersi e ... tanti rifiuti: anche il pellegrino, evidentemente, spesso consuma e non riporta con sè i vuoti ... spiace ... il Camino potrebbe essere un percorso purificatore anche per l'ambiente.
Ora c'è la discesa ed è un piacere, la prossima meta è Fromista, ma prima una breve sosta all'Ermita de San Nicolaàs e a Boadilla del Camino con il Rollo justicional, antico segno del potere giuridico. Riempiamo le borracce e ripartiamo. Incontriamo il canale di Castiglia che seguiamo fino a Fromista dove arriviamo poco prima delle 16. Fa caldo, un caldo secco, il centro si presta con le sue chiese, di San Martin e San Pedro che visitiamo di fretta.
Siamo stanchi, ma abbiamo ancora una ventina di chilometri, partiamo alle alle 16.50; abbiamo fretta e prendiamo la N 120 per Carrion de los Condes dove arriviamo stanchissimi alle 18.00. A Carriòn partecipiamo al rito per i pellegrini dopo la messa; io, laico, partecipo convinto ed ascolto la lettura nelle diverse lingue con particolare attenzione. Ultreya, pellegrini!