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*

Per chi suona ancora la campanella
dell’Archiginnasio, quando Bologna
s’abbuia nelle giornate d’inverno?

Chiudo i libri vecchi: sanno di polvere,
ma nel cortile non c’è chi mi spolvera
le maniche imbiancate della giacca.

*

 

Le mani dentro il miele

per un impasto che diviene

l’eterno sgocciolante

di un rubinetto che perde

e spande il rumore

di piccole gocce contrappuntate

in questo preannuncio d’estate.

*

 

Quando ti offro una parola di carta

è un modo come un altro per seguirti,

come se il lucignolo d’improvviso

interrompesse di bruciare

quel che voglio resti di te.

Coper7

*

 

Era la musica a scoppiettio

il fruscio dei faggiil voto al santuario

la parola immaginata

la cantilena del rosario

la voce strozzata

del Rio Scorticato.

*

 

Bisogna saperselo dire

quando è un’ombra o un’orma

che assecondiamo.

 

Le strade ritornano sempre,

basta seguire il sole e il suo arco

per dare senso al nostro viaggio

 

e forse non siamo davvero

il vuoto d’un tramonto

o la speranza d’un’alba.

*

 

Quando sotto il giardino del Morè

calavi come una macchia di Pollock

tutto scemava nella prospettiva

fino in fondo all’edicola votiva.

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